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Il TFM (Trattamento di Fine Mandato) per gli amministratori di società: La chiave per garantire stabilità finanziaria al tuo studio di progettazione.

 

Introduzione


Gestire uno studio di progettazione non è solo una questione di creatività: anche la solidità finanziaria gioca un ruolo fondamentale. Gli amministratori di società, in particolare quelli che guidano studi di architettura e design, spesso si concentrano su progetti e scadenze, trascurando aspetti cruciali come il Trattamento di Fine Mandato (TFM). Questo strumento non è solo una forma di tutela personale, ma rappresenta un’opportunità per assicurare una gestione più sostenibile e pianificata della propria carriera e del proprio studio. In un settore caratterizzato da fluttuazioni di mercato e cicli progettuali incerti, pianificare il futuro è essenziale per proteggere sia l’amministratore che l’azienda.


Cos’è il TFM


Il Trattamento di Fine Mandato (TFM) è una forma di indennità riconosciuta agli amministratori di società alla fine del loro incarico. Si tratta di un compenso che l’azienda può decidere di accantonare per tutelare l’amministratore nel momento in cui il suo mandato cessa, simile al trattamento di fine rapporto (TFR) per i dipendenti. Il TFM non è obbligatorio, ma può rappresentare una strategia di previdenza importante, soprattutto per gli amministratori di studi di progettazione, dove i flussi di lavoro e di guadagni possono essere meno prevedibili rispetto ad altre attività.

 

Perché è rilevante? Spesso gli amministratori si trovano a gestire un carico di responsabilità elevato, senza considerare una protezione adeguata per la fine del loro incarico. Integrare il TFM nella gestione finanziaria di uno studio può garantire una maggiore tranquillità, sapendo che, alla conclusione del mandato, ci sarà un riconoscimento economico, utile anche a fronteggiare possibili periodi di transizione.


Vantaggi del TFM


Tutela del futuro professionale e aziendale

Per gli amministratori di studi di progettazione, dove i progetti possono subire variazioni improvvise o ritardi, il TFM rappresenta una rete di sicurezza. Accantonare somme per il proprio trattamento di fine mandato permette di affrontare la conclusione del mandato con maggiore serenità. Questo strumento tutela non solo l’amministratore, ma anche l’azienda, garantendo continuità finanziaria in periodi di cambiamento o transizione.

 

Ottimizzazione fiscale

Uno dei principali vantaggi del TFM è la possibilità di usufruire di benefici fiscali. Le somme accantonate per il trattamento di fine mandato possono essere dedotte dal bilancio aziendale, riducendo l’imponibile fiscale dell’impresa ma lasciando nella cassa dell’azienda un buon quantitativo di liquidità da impiegare per gli scopi più congeniali allo studio. Per uno studio di progettazione, spesso impegnato a gestire budget complessi, il TFM può diventare un’ottima soluzione per ottimizzare la gestione fiscale dell’azienda e migliorare il cash flow.

 

Sicurezza personale e professionale

Gli studi di progettazione e architettura operano in un settore spesso influenzato dai cicli economici. L’adozione del TFM garantisce agli amministratori una forma di risparmio obbligatorio che può diventare cruciale alla fine del mandato, specie in momenti di incertezza economica. Questo strumento permette agli amministratori di pianificare il futuro con maggiore tranquillità, riducendo l’ansia legata alla gestione delle proprie finanze personali.


Come calcolare il TFM per la tua azienda


Parametri di base per il calcolo del TFM

Calcolare il Trattamento di Fine Mandato (TFM) può sembrare complesso, ma seguendo alcuni parametri base è possibile stimare con precisione l’ammontare da accantonare. Generalmente, l’importo del TFM è definito in base a una percentuale del compenso annuo dell’amministratore. Ad esempio, uno studio di progettazione potrebbe decidere di accantonare una percentuale tra il 5% e il 10% del compenso annuale per ciascun anno di mandato.

Esempio:

Se un amministratore di uno studio di architettura percepisce un compenso annuale di €50.000 e l’accordo prevede un accantonamento del 7%, l’importo da accantonare annualmente sarà di €3.500. Questo importo verrà sommato negli anni di mandato e potrà essere liquidato al termine del mandato stesso.

 

Consigli pratici per implementare il TFM

Per gli amministratori di studi di progettazione, è fondamentale pianificare l’accantonamento del TFM in modo da non impattare troppo sulle finanze dell’azienda. Ecco alcuni consigli pratici:


  • Stabilire un piano di accantonamento graduale: Può essere utile iniziare con una percentuale più bassa e aumentarla gradualmente nel tempo, man mano che lo studio cresce e si stabilizza.

  • Coinvolgere un consulente fiscale: Poiché il TFM ha implicazioni fiscali significative, è consigliabile collaborare con un esperto che possa aiutare a massimizzare i benefici fiscali.

  • Monitorare periodicamente il fondo TFM: È importante verificare regolarmente lo stato del fondo accantonato per assicurarsi che sia in linea con le aspettative finanziarie dello studio.

 

Strumenti utili per calcolare il TFM

Esistono software di gestione finanziaria e strumenti online che possono aiutare gli studi di progettazione a calcolare in modo accurato il TFM, tenendo conto delle normative fiscali e degli aggiornamenti legislativi. Adottare una gestione strutturata aiuta a evitare sorprese e garantisce una pianificazione solida per il futuro.


Come utilizzare il TFM


Il trattamento di fine mandato, come ogni altra forma di liquidità aziendale, può essere impiegato per ogni esigenza dell’azienda: dai bisogni più immediati di copertura delle spese correnti o di investimenti produttivi a quelli più ad ampio spettro tra cui, ovviamente, gli investimenti finanziari.

 

Il TFM infatti è uno strumento assolutamente flessibile e può essere impiegato, ad esempio, in un portafoglio di investimento adeguatamente diversificato per consentire il raggiungimento di obiettivi ambiziosi slegati dal core-business della propria azienda e senza particolari vincoli.

 

Da quello che vediamo per esperienza, molto spesso il TFM viene investito in polizze assicurative che hanno l'indubbio vantaggio di essere insequestrabili ed impignorabili. Il problema di queste soluzioni è che hanno dei costi spropositati che vanno ad erodere qualsiasi beneficio che un investimento può portare. Dunque bisogna valutare con molta attenzione se la caratteristica di impignorabilità ed insequestrabilità sia un requisito indispensabile per questo strumento (quante volte il proprio studio di progettazione è stato coinvolto in procedure concorsuali?) che giustifica gli alti costi di gestione di una polizza assicurativa.

 

In qualità di società di consulenza finanziaria indipendente, il nostro consiglio, è quello invece di impiegare solo strumenti d'investimento semplici, efficienti, indicizzati e quindi a basso costo che garantiscono di sfruttare il massimo del rendimento che i mercati finanziari possono offrire.


Ovviamente bisogna garantire la liquidazione dei fondi accantonati a TFM (almeno in valore nominale) nel momento in cui l’amministratore termina il proprio incarico ed è quindi nella posizione di poter richiedere il proprio trattamento di fine mandato


Gli errori da evitare


Mancata pianificazione

Uno degli errori più comuni che gli amministratori di studi di progettazione commettono è non pianificare per tempo il Trattamento di Fine Mandato (TFM). Molti si concentrano esclusivamente sulla gestione operativa dello studio e rimandano la decisione sul TFM a fine mandato. Questo può portare a una mancanza di liquidità o a difficoltà finanziarie impreviste. Pianificare il TFM con largo anticipo permette di creare un fondo solido che protegge sia l’amministratore che l’azienda in caso di cessazione del mandato.

 

Sottovalutare l’aspetto legale e fiscale

Il TFM ha importanti implicazioni fiscali e legali. Un errore comune è sottovalutare questi aspetti, accantonando somme in modo non corretto o trascurando le normative fiscali in vigore. È fondamentale rivolgersi a consulenti esperti per assicurarsi che il trattamento sia gestito nel rispetto delle leggi e per beneficiare delle agevolazioni fiscali previste. Questo è particolarmente importante per gli studi di progettazione, dove la complessità fiscale può essere maggiore a causa della variabilità dei progetti e delle entrate.

 

Non prevedere flessibilità nei fondi accantonati

Un altro errore è accantonare fondi senza prevedere una certa flessibilità. Gli studi di progettazione possono attraversare periodi di crescita o contrazione, quindi è importante che il fondo TFM sia flessibile e in grado di adattarsi alle necessità aziendali. Questo significa che l’importo accantonato dovrebbe essere periodicamente rivisto per assicurarsi che sia sostenibile nel tempo, evitando che diventi un peso per l’azienda.


Conclusioni

Il Trattamento di Fine Mandato (TFM) non è solo una voce aggiuntiva tra le tante che un amministratore deve gestire, ma un vero e proprio strumento strategico che può fare la differenza per il futuro di uno studio di progettazione. Pianificare correttamente il TFM significa proteggere il proprio ruolo e garantire la stabilità finanziaria dell’azienda anche nelle fasi di transizione. Grazie ai suoi vantaggi fiscali e alla sicurezza economica che offre, il TFM rappresenta un’opportunità preziosa che molti amministratori tendono a sottovalutare.

 

In un settore come quello dell’architettura e del design, caratterizzato da cicli di lavoro e guadagni non sempre prevedibili, avere un piano finanziario ben strutturato diventa essenziale. Non aspettare la fine del mandato per pensarci: pianifica oggi il tuo TFM e assicurati un futuro più sereno e protetto.

 

Tu e il tuo studio siete pronti per affrontare il futuro con la giusta sicurezza? Contattaci subito per parlare con un consulente esperto e scopri come integrare il TFM nella gestione finanziaria della tua attività.




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